Ci sono cose che capitano, così per caso, quando meno te lo aspetti. Come la pioggia d’estate, come il messaggio in una notte qualunque che fa sentire viva, come quando alla radio passa quella canzone, non una qualunque, che ha il sapore dell’emozione, del primo amore o di una serata finita a ballare a piedi nudi in spiaggia con un mojito in mano che sa tanto di libertà. E poi ci sono quelle cose che rincorri fino a non avere più il respiro, che vuoi a tutti i costi e spingi con tutta te stessa le cose ad andare nel verso giusto, nella direzione che vuoi. Il più delle volte, ti scontrerai con una sconfitta che fa crescere più di qualsiasi altro successo. Altre volte, poche a dir la verità, ti sentirai come se avessi vinto una maratona. Senza forze, spettinata con la coda alta che ormai cade sulle spalle, ma orgogliosa.
Ma tra i due casi, non so perché, preferisco sempre essere sorpresa dall’imprevedibile, da quel non so come, cosa e quando succederà ma so che qualcosa accadrà. E magari vivere una vita più sensazionale di quella immaginata. Che a volte tutti i “volere e potere” non valgono un’emozione. Perché, in fondo, la vita così schematica e regolare, scritta, in cui tutto va per il verso giusto e come deve andare, può essere noiosa, un rischio che non fa per tutte, soprattutto per quelle che credono ancora nelle favole e nel potere del destino. Un rischio che, senza dubbio, non fa per me (che poi odio poi i capelli spettinati).
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