Dicono che prima o poi la felicità arrivi. In punta di piedi, magari in ritardo o in anticipo rispetto alle previsioni. Non puntuale e quanto mai inaspettata. Come una volata di vento in una notte d’estate che libera i pensieri e fa sentire vivi, come se bastasse solo aprire le braccia per avere la sensazione che la felicità sia lì adesso, senza nessuna paura. Nemmeno di volare.
Dicono che prima o poi la felicità arrivi. E qualcuno ne è davvero certo, chiamando in causa il destino, quando la felicità – quella vera – non è poi tanto diversa dall’amare, dal respirare, dal camminare, dal parlare, dallo scopare. Bisogna essere capaci ad esserlo, tutto qua. E dicono che prima o poi si troverà nelle piccole cose come il primo sorso di un caffè bollente in una giornata di neve, un bacio rubato, un libro ben scritto. Dicono così che la ricerca della felicità sia una corsa e che alla fine, tagliato il traguardo, nemmeno ci si renda conto. Per stanchezza, per distrazione, per paura.
E succede così anche nella vita, magari siete felici e non ve ne rendete nemmeno conto. Fate spazio nella vostra mente e fatevi travolgere dalle emozioni, sognate ad occhi aperti, urlate un “ti amo” o un “vaffanculo” solo se con il cuore, solo se convinto. Andatevene, partite, ritornate, cambiate direzione e destinazione ma guardate avanti, proiettati al futuro e ben saldi al presente. E se quel futuro vi appare sbiadito, chiudete gli occhi e sognate. Anche questa, in fondo, si chiama felicità.
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