Ho scoperto che non mi piacciono le foto in bianco e nero, senza colore. Un po’ è come se gli mancasse l’anima, poi sembrano non esserci le imperfezioni. Sembra tutto così irreale. Capisco quanti mi diranno che il bianco e nero sia così nostalgico, affascinante, ma prendete le mie parole per quello che sono. Appunto, semplici considerazioni di una che dovrebbe trattare di moda e nemmeno quella riesce a viverla con troppo rigore, mai però senza frivolezza. E così no, non mi piace una vita in bianco e nero, figuriamoci tutto il resto.
E così anche in ciò che è bene e male. Voglio dire che magari nel male ci sia, in fondo e a volte, anche un po’ di bene. Come lo shopping terapeutico che non serve davvero a nulla se non a trovare una scusa per comprare e alleggerire il portafoglio, più che l’anima. E poi, diciamolo, quello che compra una donna sull’orlo di una crisi di nervi è sempre illusorio e dopo diverse settimane le domande saranno solo un paio: perchè l’ho acquistato? e ora dove ci vado? Come anche la cioccolata che farà anche ingrassare ma è una delle poche cose che non ti deluderà mai. Mica come l’amore che prende e se ne va con i tempi che son tutti suoi, con le emozioni che poi prendono la forma di una abitudine. Cioè, spesso accade, che quello che dovrebbe farci del bene diventa male e l’unica via d’uscita credo sia appunto una telefonata all’amica di turno, un taglio di capelli o un cambio di colore e la cioccolata. Per ogni problema, questa è la regola, mai l’eccezione.
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