Imprevisti.
Come in una giornata che comincia con l’odore di caffè di croissant alla marmellata appena sfornato, lasciato a metà. Una chiamata, poche parole e il rumore della cornetta staccata e quello prepotente della chiamata interrotta. “Tu-tu-tu”, che sembra il suono del nostro cuore, che però si fa sempre più veloce. Imprevisti. Come quando inforni una torta, una delle migliori, e il tempo te lo scordi tra una passata di smalto e la lettura di qualche giornale alla moda che ci lascia un po’ sognare con le sfilate ancora in corso. Imprevisti come quando arrivi tardi a un appuntamento con le amiche e ti ritrovi a dover fare il giro di mezza città per capire dove sia la via del locale, a piedi per giunta. Imprevisti come quando comincia a piovere e tu sei senza ombrello, con la messa in piega appena fatta. Imprevisti come quando arrivi a una festa “punk-rock” e sei l’unica con l’abito bianco. “Ma non era bohemian il party?”, ti chiedi.Imprevisti come quando dimentichi il portafoglio a casa e hai fatto magari un’ora di fila. Imprevisti come quando esci dall’ufficio postale, svolti l’angolo e c’è lui. Lo chiamano amore a prima vista. O segni del destino.
(Imprevisti: l’amore è sempre dietro l’angolo)
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