Cominciamo ogni anno pensando che sia migliore. “Deve essere così”, ci ripetiamo. Ci piace crederlo con la convinzione che qualcosa di straordinario dovrà pure accadere, qualcosa che ci cambi la quotidianità, le prospettive, le sfumature. Lo leggiamo nei libri, lo vediamo nei film, anche nelle soap infinite in tv. Qualcosa di vero ci dovrà pur essere, no?
Compratevi un’agenda allora e scrivete ogni pagina, anche una sola riga ogni giorno. Questo sarà il vostro libro, questa sarà la vostra sceneggiatura. La vostra vita. E una volta finito l’anno rileggetela, non prima, perché di certo troverete qualcosa che vale la pena aver vissuto. Le parole dette e che ci hanno urlato, un “ti amo” sussurrato e un messaggio cancellato per sbaglio, le canzoni ascoltate, gli abbracci dimenticati, i pianti e le risate con le lacrime agli occhi, la tshirt sdrucita e la lingerie indossata in fretta dopo essere uscite dalla doccia perché siamo sempre in ritardo. Sempre. Il film, l’ultimo visto con lui, il profumo della torta di mele con la cannella e poi la prima volta dei pop corn al cioccolato nonostante lo scetticismo. E poi la quotidianità sulle note di “Candy” di Paolo Nutini che ha sempre il suo fascino. Seppur sembra nulla, banale e così noiosa a volte, se viene a cambiare qualcosa, mancherà. Come un amore.
Un anno in più e quella sensazione che tutto sarà magnificamente perfetto.
E forse dovremo svegliarci ogni mattina con questa illusione pensando
che oggi sia sempre migliore di ieri ma mai di domani.
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