Uno si impegna a far andare bene le cose, a farle scorrere lisce come l’olio. E invece quello che si ritrova tra le dita è un fiume in piena, senza argini, per venire trascinati in quel vortice d’acqua, di profumi, di colori. E di sensazioni, di geometrie, di rumori dell’imprevedibile. Per uscire dagli schemi, abituarsi a nuove dimensioni, sdrammatizzare gli eventi e ridere, prima di tutto di se stessi. Per credere che tutto sia possibile, abbandonando i vorrei e i potrei utilizzando l’imperativo e seguendo l’istinto, assecondarlo. Quello stesso istinto che fa indossare una t-shirt e un jeans, scegliere una fragranza alle more piuttosto che all’arancia, provare una pencil skirt nonostante lo scetticismo iniziale, e che porta anche all’amore. Che poi è tutto più semplice – anche l’imprevedibile – se a trascinarti per mano in quel vortice c’è proprio l’amore.
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STUPENDI QUESTI SCATTI!
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