Mattine in cui ti svegli e vorresti qualcuno a fianco, con le gambe nude che si intrecciano sotto le lenzuola bianche che sanno ancora di bucato. Che poi non ho mai capito perchè qualcuna, con ostinazione, crede ci sia bisogno di stirarle alla perfezione, manco fosse la camicia di lui, e anche se è estate. Noi donne, a volte, ci facciamo davvero dei problemi inutili. Chissà poi perchè.
Come quando ci si ostina che lo smalto delle unghie delle mani deve essere esattamente uguale, nemmeno una gradazione in meno, di quello dei piedi. Come la chiamata di lui o il messaggio del buongiorno o della buonanotte che diventa la prova inconfutabile del “m’ama o non m’ama”, come se quelli che chiamano non tradissero. Anzi quelli che lo fanno di più e pure in maniera eccessiva, di solito, sono quelli che hanno la coscienza sporca da ripulire con un colpo di telefonata e una passata di belle parole. Appunto le parole, che tutti i nostri problemi stanno in quelle poche lettere, anzi nella loro interpretazione, infinita. In cui dietro ad alcuni discorsi, vengono fuori copioni a cui si ispira Moccia per i libri e Muccino per i lungometraggi. Che non leggiamo o vediamo, preferendo “50 sfumature di grigio”. Il film. “Perché leggi il libro se è uscito al cinema?“. E poi vogliamo essere brave in cucina, come amanti, a letto e magari anche imparare a cucire, convinte che per tenersi un uomo bisogna essere perfette, essere uniche quando di unico ora non c’è più manco la Nutella o le promesse di matrimonio. Vogliamo parlare di quei 5 kg di troppo da perdere, per forza, prima dell’arrivo dell’estate per poter essere meno ridicole in quel minitubino di lycra per andare a ballare? Che poi ci ostiniamo a indossare il push-up, ci lamentiamo per tutto e camminiamo con i tacchi sui sampietrini o sulla sabbia. Toglieteveli quei cm di troppo e camminate scalze. Cercate di essere libere, almeno provateci a essere più felici.
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