Si parla a parole, con gli sguardi, con le note e gli spartiti. E pure gesticolando, quando con le dita si fanno i boccoli con i capelli o quando non vengono le parole che rimangono lì. Sospese. Come un “ciao” fatto però con un sorriso. Come quando il viso arrossisce, un po’ come fanno i bambini. Ecco, questa capacità qui ce l’hanno in pochi ormai. Ma sono le persone più pure: quelle che non possono mentire. Si parla con la pelle. Che fare l’amore non è altro che prendersi per mano. E dare poi voce ai desideri. Quei desideri che prendono prima lo stomaco e vanno su fino alle labbra, senza pronunciare mai una sola parola. E’ per questo che, tra le lenzuola, si dovrebbe sempre stare in silenzio. Per evitare di ascoltare l’inutilità, per sentire noi stessi, far parlare la pelle, le labbra, gli sguardi. E lo si impara. Ci vuole tempo, ma lo si impara. E’ solo puro piacere, senza rumori, per perdere la paura di spogliarsi e lasciarsi andare. Vale la pena, a volte, perderle così le parole. E baciarsi.
RIFLESSIONE
Che poi quelli che parlano, parlano, parlano mentre fanno l’amore, non l’ho mica mai capiti.
Anche perché, a differenza di noi donne, gli uomini non sono multitasking, più di una cosa fatta insieme non riescono mica a farla. Perciò, carissimi, se volete parlare, ce ne stiamo sul divano con calma a discorrere del più o del meno, delle previsioni meteo, dei Mondiali fingendo, noi, di conoscere cosa sia il fuorigioco e che il 4-4-2, sia meglio del 5-3-2, convinte che sia una sessione di step. E poi, Dio mio, è una delle poche volte in cui noi donne stiamo, anzi riusciamo, a stare zitte senza dirvi cosa dovete fare. Suvvia, perciò, datevi da fare e risparmiateci alla fine il “ti è piaciuto?“. Se le lenzuola sono rimaste quasi intatte, la risposta potete immaginarla. E se siete masochisti, preparate prima testamento. Le donne parlano tra loro, manco fossero uomini nello spogliatoio nella partitella del giovedì sera. Tenetelo a mente.
Credits: weheartit
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