Si ricomincia.
Tra inni cantanti, stonati, tra bandiere sventolate che raccontano una storia, una nazione.
Così per una volta non saremo indecise se indossare il rosso, il bianco o il verde, ma li mischieremo tutti, manco fossimo lì a impastare gli ingredienti per la pasta e la pizza. Che poi insieme agli spaghetti, al mandolino, al “cielo è sempre più blu”, il Colosseo e la moda, a Laura Pausini e Eros Ramazzotti, sono pure le cose più amate della “Grande bellezza” dell’Italia. E poi il calcio, gli 11 metri e le fasce, una “vita da mediano da chi segna sempre poco”, il fuorigioco da sapere manco fosse il Teorema di Pitagora. Le donne che “cosa vuoi che ne sappiano di calcio?” senza sapere che non conosceranno bene gli 11 in campo, ma la top 10 + 1 (compresa la riserva che è sempre David Beckham) dei più fighi del Mondiale l’hanno stilata mesi fa, una sorta di campagna acquisti per il Fantacalcio. E poi Balotelli o Immobile? Che, a dirla tutta, poco importa: quel che conta è solo metterla dentro. Soprattutto se in zona Cesarini o – peggio – se finisce ai rigori, con quel gol segnato che è meglio di una birra gelata, di un orgasmo, del sesso folle, feroce, selvaggio. Che questa volta non “si vola a Berlino”, ma in Brasile. A ritmo di samba.
I Mondiali. E care donne, comprensione.
Del resto, loro, per i saldi, ci accompagnano da Zara.
E non ogni 4 anni, ma ogni 6 mesi.
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