Adesso vorrei aprire una breve parentesi – per richiuderla subito dopo – su quelle persone a cui pesa salutare, pronunciare quattro semplici lettere consecutivamente per comporre la parola “c-i-a-o”. Eppure non è difficile: si può sia aprire la bocca e muovere la lingua, sia che fare un gesto con la manina e accennare un sorriso. Li riconosci subito questi tipi qua: ti guardano ma fanno finta di non vederti e/o cambiano strada e/o ti risalutano come per farti un piacere. I peggio sono quelli che al tuo “ciao”, ti guardano come per dire “ma chi sei?”e se ne vanno senza ovviamente rispondere , almeno per educazione. Eppure ci conosciamo, magari è stato l’ex di una delle tue amiche e qualche serata insieme l’avete pure trascorsa, per dire. La prima cosa che pensi è perciò “Ma che avrò mai qualcosa tra i denti?“, per poi prendere lo specchietto in borsa e controllare manco fossi un dentista con la gente che sta a guardarti, preoccupata. E tutte le volte la risposta è NO. Allora perchè succede? Le spiegazioni possono essere così tante: sono timidi, hanno soggezione, hanno perso la lingua, gli stai così antipatica che – oddio – incontrarti è la peggior cosa che gli possa capitare. Oppure, quella anche più probabile, è che – necessariamente – se la sono presa per qualcosa.
A meno che non ci sia una spiegazione plausibile del tipo “sei talmente bella che neanche ti riconoscevo” o “mamma mia quanto sei dimagrita, splendida”, bhè la prossima volta quel “ciao” sarà seguito da altre 5 lettere, la prima è la p, che sono certa conoscerete bene tutte insieme: p-i-r-l-a. Accompagnato anche da un ciao ciao con la manina in versione gesto dell’ombrello (vedi sotto). E quello che vi meritate è gente che se ne va in giro con accessori, abiti, borse, macchine con scritto sì un saluto. Quello di “Hello Kitty”.
Credits: weheartit
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