Glamour Marmalade

L’amore è cieco, l’amore è un gioco, l’amore ritorna, l’amore vissuto. Amore, amore, amore. Se ne parla tanto e siamo soprattutto noi donne a farlo: durante un aperitivo tra amiche o magari mentre si è al telefono e si sta attraversando la strada o per messaggio con conversazioni che durano ore, giorni, mesi. E poi, ad un certo punto, qualcuna di noi tira fuori le regole ben precise, 
alla Sex and the city, quelle per il primo appuntamento.A) Ritardare è cosa buona e giusta, sempre. Quando ti farà lo squillo con il cellulare, siediti per almeno dieci minuti.B) Non mettere mai minigonne e non essere eccessiva. Mai essere sciatte.C) Condizionali e congiuntivi al posto giusto. Non vorrai mica sembrare stupide?D) Ordina insalata se ti porta a cena fuori. Solo acqua naturale.E) Non darla al primo appuntamento. Le brave ragazze non lo fanno. 
E spegnere il cellulare (chissà poi perché).F) A mezzanotte fila a casa come Cenerentola senza matrigna e senza sorellastre cattive.
G) Se è stato bene ti invierà subito dopo il messaggio e non chiamarlo manco morta il giorno dopo.
Detto questo mi rendo conto di essere da sempre una pessima stratega, lo ammetto. Molto più irrequieta, capace di credere ad una dimensione – ora, adesso – e a sorridere dei “per sempre”. Le regole? Non fanno per me. La storia lo dimostra: la tuta è uno status symbol non dico al primo ma al secondo incontro sì, ho perso la testa per uno che mi ha fatto aspettare sotto casa 30 minuti perchè non trovava dove abitassi (un navigatore no?), non ordino di certo insalata perchè non vado a cena fuori al primo appuntamento, non torno a casa a mezzanotte caso mai esco, se mi va chiamo o mando un messaggio (che mica solo noi donne controlliamo il visualizzato di whatsapp) ed impiego poco tempo a fare mia una sua camicia.“Mi hai rubato il pigiama?”. “Si, se guardi bene nell’armadio pure la camicia”.
L’amore non è altro che una cosa: trovarsi al posto giusto al momento giusto. E’ un fatto di destino, di  incroci, di fatti e misfatti e di istinto. Quello stesso istinto che porta a guardarsi negli occhi e a pensare di rimanere lì, insieme. O meglio a sentire di voler essere esattamente dove si è, in nessun altro posto al mondo.