Adesso voglio fare un gioco. Un gioco che vede da una parte le donne, dall’altra – neanche a farlo apposta – gli uomini. Immaginatevi una litigata tra una ipotetica lei e un ipotetico lui, cercate di immaginare le parole che potrebbero dirsi. Bhè potete scommetterci che a tutte voi verranno in mente tremila insulti da parte di lei su di lui, ma non viceversa. Siamo sicure, infatti, che l’uomo dirà una precisa parola: battona o troia o zoccola o puttana. A seconda delle diverse aree geografiche.
Dopo aver pubblicato un post sul blog (tra parentesi con i vestiti che ora sono proposti anche da Bershka per il Capodanno, nulla di che. E se basta un vestito un po’ più corto per dare della troia, allora siamo un po’ tutti Giovanardi) e relativa foto su facebook, un tale che non conosco mi lascia un commento. Faccio una premessa: i giudizi negativi vanno bene ma con educazione. Mi sono sempre chiesta come si faccia a commentare cose negativamente. Mai lasciato un commento anonimo, mai. E se lascio un mio parere in qualsiasi piattaforma, articolo o foto è per complimentarmi o per dire la mia opinione criticamente e con giudizio. Anche perché credo che chi trovi soddisfazione a offendere gli altri – e ne abbia tempo, peggio se nascosto dall’anonimo – sia inutile come la sua esistenza. Le critiche sono sempre costruttive ma non le offese gratuite. Avere un blog non significa essere un punching ball pronto a prenderle dagli insoddisfatti della propria vita. Detto questo potete leggere sotto la conversazione.
E fino qui i commenti parlano da soli: basta un vestito corto per sembrare una mignotta (senza offesa alle prostitute ma per farvi capire come sono alcuni – e per fortuna – non tutti gli uomini). Quello che però non conoscete è quello che viene dopo: il tale mi manda un messaggio privato dicendogli che scherzava e mi invitava a cancellare la conversazione. Quel darmi della battona – secondo lui – è ironico ed abbiamo due diversi piani di sensibilità (se mi spiegate dove sta la comicità nel dare della zoccola ad una donna ve ne sarei grata). Detto questo, per prendermi gioco di questo bocconiano che non ha il suo nome reale su Facebook ma sono bastati due minuti per identificarlo su Google (a dimostrazione che la laurea alla Bocconi non è poi un valore aggiunto alla persona), gli ho detto che gli avrei dedicato un post sul blog, sperando di suscitare la stessa ilarità. Il dramma: “ti denuncio, chiamo la mia ragazza che è avvocato (ma non era gay? Tra parentesi un “ghey” come dice lui, sono convinta che non l’avrebbe MAI detto. Anzi pure l’abito gli sarebbe piaciuto), chiamo i Carabinieri“. Mi sono divertita tanto nel vederlo spiazzato, lo ammetto.
Caro Bocconiano, che dire?, spero ti sia divertito pure tu ora.
Anche se credo di no. Ma, come dici tu, questione di sensibilità.E se davvero la tua ragazza è un avvocato, ti prenda per un orecchio e ti dica
che dare della mignotta ad una donna in qualsiasi situazione o motivo,
non è ironico ma estremamente stupido.
Ora da tutta questa storia cosa viene fuori? Esistono uomini soli, estremamente soli. E non fatevi mai, e dico mai, dare della mignotta, voi donne. Neanche per scherzo, soprattutto per far ridere gli uomini.
8 Commenti
Veramente incommentabili guarda!
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A prescindere dalla polemica nata tra te ed il curioso personaggio, una cosa proprio non riesco a spiegarmela: perchè usi il “voi” raccomandando alle donne “non fatevi mai, e dico mai, dare della mignotta, voi donne”? Quando si vuole creare unione per dare un messaggio forte si usa il “noi” e chi scrive dovrebbe essere orgoglioso di sentirsi parte di quel gruppo e di lottare per un idea comune. In voi, in questo senso, mi sembra stoni un po’ perchè crea distacco fra te (chi scrive, più in generale) e le persone cui è indirizzato il consiglio (chi legge).
Sulla polemica credo sia inutile spendere parole… la società è spesso malata e chi giudica in quel modo una ragazza, spesso, idealizza di averne una identica al suo fianco.
Un caro saluto e buon fine settimana 🙂
Flavio
Flavio a parte che è un dettaglio che credo solo tu abbia notato ma uso il voi perché io l’ho già ricevuto il “battona” e l’ho già non accettato. Di conseguenza uso il voi e non il noi. Il distacco non c’è.
Comunque grazie del consiglio e cercherò di usare il NOI la prossima volta.
Martina, grazie prima di tutto per la solerte risposta che, per certi aspetti, non fa una grinza. Ho sfruttato l’occasione offerta dal tuo post per togliermi una curiosità… in questa settimana ho notato su diversi blog, tweet ed Instagram la tendenza ad usare il Voi per raccomandare alle ragazze di comportarsi in un certo modo, di non accettare certe cose, e me ne domandavo la ragione. Il fatto che solo io abbia evidenziato la cosa non significa che nessuno l’abbia notata, forse è segno del fatto che i blog, erroneamente, vengono considerati dai più una sorta di contenitore e non uno spazio idoneo per discutere e scambiarsi opinioni che vadano oltre il “brava, bella”. L’errore forse è il mio, nel voler considerare i blog sotto questo aspetto.
Buon fine settimana,
Flavio
Non capisco il tuo discorso ma va bene. Ti ho risposto cercando di essere il più chiara possibile – nonostante per me sia inutile la tua osservazione nel discorso che è lievemente – ma giusto un po’ – più serio (ma è solo una mia opinione). Non riesco perciò a capire la seconda parte. So che segui il mio blog visto che commenti spesso e mi sembra che abbia sempre lasciato liberi tutti di esprimersi liberamente ed accettando pure il “brava e bella” (non ci trovo nulla di male). Se scrivo un post così è ovviamente per scambiare opinioni su un fatto, non sul modo di scrivere che è soggettivo e del tutto personale. Se si vuole parlare di metalinguaggio multimediale o dettagli formali, credo che non sia l’articolo più idoneo, magari in un altro post sì. Ma ripeto domandare è lecito e rispondere è cortesia, proseguire poi tanto per far polemica è inutile. Forse l’errore è sì il tuo: nell’andare a leggere blog che secondo te non vanno al di là del “bella e brava”. E secondo errore è di sopravalutarti ritenendoti “migliore” dei blog che leggi. Scusa ma queste finezze non le capisco. Ti auguro, per la tua cultura, di trovare blog alla tua altezza. E questa mia risposta non è dovuta al primo commento legato alla domanda che ha avuto una risposta, quanto al secondo in cui il discorso fa ovunque una grinza.
Buona giornata.
Guarda che da parte mia non c’è alcun intento polemico e, se rileggi “a freddo” e con attenzione il mio commento, potrai notare che non ho mai scritto che il tuo è un blog da “bella e brava” (altrimenti non lo leggerei tutti i giorni), ma ho espresso una considerazione generale su come i blog vengono visti da chi commenta. Non era dunque un giudizio sul tuo o sui blog, ma su come vengono utilizzati da chi legge ed interviene. Quello che ho scritto è che forse sbaglio nel considerare “i blog” (nota il plurale) come uno spazio dove si discute, quando molto spesso non è così. Poi, se vogliamo restringere la cerchia, puoi anche andare a ritroso tra i tuoi post e verificare quante volte, dai tuoi post, è emerso un dialogo, uno scambio di opinioni… Probabilmente non per colpa tua, ma quasi mai. C’è chi scrive (tu), c’è chi legge e commenta, stop. Difficilmente si instaura uno scambio (come il nostro di oggi)… tutto qui.
Se qualche mia frase ti ha in qualche modo maldisposta mi dispiace, forse la mia capacità nell’esprimere il concetto non è stata all’altezza. Spiace, e molto, che tu ti sia piccata per una semplice considerazione fatta in assoluta buona fede. Spiace che tu, abituata a scrivere al tuo pubblico, non abbia voluto leggere il mio commento per quello che era, il consiglio di un lettore. Spiace ancor più che tu pensi che io, con il mio misero post mensile, possa sopravvalutarmi e ritenermi migliore dei blog che leggo… è un tuo pensiero, sbagliato, sul quale spero un giorno tu possa ricrederti.
Non mi sono piccata però mi danno fastidio le prese in giro e le polemiche sterili. Del tipo, tiro il sasso e nascondo la mano. Se vieni qui e rispondi ad un mio commento come hai fatto al plurale ma in un preciso contesto, è ovvio che è compreso il mio blog nella categoria limitata a “bella e brava”. Di solito, ma lo saprai meglio di me, gli scambi di opinione avvengono molto più semplicemente su facebook (come puoi constatare sulla mia pagina facebook personale). Difficilmente si creano su un blog per limiti concreti di queste piattaforme. Ed onestamente preferisco altri tipi di scambi a questo che non c’entra nulla -NULLA-con quanto ho scritto. Perciò ti saluto ora e mi rimetto al lavoro.
Ciao Flavio.
La stupidità di certa gente… davvero, non conosce confini!