Perugia, una rissa, twitter, Batman&Robin.
Tutto in una tiepida mattina di primavera.
E’ vero non sono di Perugia. Ma non per questo non la amo. Adoro tutto, forse perché i miei si sono incontrati all’università là e fin da piccola ho vissuto più l’aria perugina che quella della mia città. E poi le serate, gli studi post-diploma, le passeggiate, il lavoro e gli amici, ma soprattutto le amiche e quattro anni vissuti ad Elce, poco distante dalla mia facoltà. Perciò posso dire che ce l’ho nel cuore. Insomma un po’ perugina lo sono anche io (ed è per questo che sto spesso là). Ma andiamo ai fatti, twitter. Mega-litigata con due pseudo-perugine, la prima la Batman “de noantri”, la seconda Robin, entrambe amanti della dolce e romantica voce della sinuosi-ssima Celine Dion (saranno anche fan ma non hanno certo preso la sua eleganza), integerrime nel dire che una rissetta in cima a corso Vannucci, piazza Danti, con pistole e clan opposti, incazzati neri per lo spaccio di droga, sia normale. Con accoltellamento in aggiunta e quindi un ferito in ospedale. La domanda è: “Ma dove è normale?”.Batman risponde che questi fatti accadono nelle metropoli da sempre. Ha ragione, nel Bronx. Con un piccolo dettaglio che Perugia non è una metropoli, ma anzi è una piccola città che si trova ad affrontare problemi seri, con il centro in cui non si trova un perugino neanche a pagarlo oro. Ma gli spacciatori si. Però questo è normale. Secondo lei.
I giornalisti? Ma che c’entrano? Per poi concludere:
E fu così che la donna di ferro, quella che non deve chiedere mai, urla spronando la spada: “Ritirata!”. Ma non era niente di che? Non bastava poco per fare notizia?Ma la domanda vera è? Li hai letti i giornali. E in risposta al mio tweet: “E adesso è colpa dei giornalisti. Sempre loro. Non è che tu, sulla rissa di Perugia, non hai capito un cavolo?”, lei, per giunta piccata, risponde:
Per chiarire:
- Non era un insulto;
- Ma chi vuole litigare? Neanche ti ho menzionato;
- Credo anche che su twitter se hai qualcosa da dire di intelligente bene. Se no continua ad ascoltare Celine. Forse l’illuminazione arriva.
Ma indipendentemente dall’entità della rissa e dalle parole che spesso una persona si mette in bocca solo per darsi un po’ di importanza ed avere un po’ di interazione (vite tristi), il punto è un altro. Non si può accettare tutto. Non si deve sminuire tutto. Non ce lo possiamo permettere. Se fosse successa la stessa cosa nella mia città, mi sarei incazzata. Ma le reazioni, dove sono? Ed i valori? “Son ragazzi”, dicono. Il fatto che possano essere giovani, non è una giustificante ma è ancora più grave. Il senso di appartenenza o c’è o no. E proprio perché potrebbero essere mie coetanee, mi spaventa. Lo sminuire, è appoggiare. Il non vedere, è rendersi partecipe. Se non abbiamo ideali e valori, le reazioni ed il cambiamento non è possibile. Solo una cosa: Io non mi accontento. Io non sto a guardare. Io ho un pensiero deciso, non sono una qualunquista. E chiamatemi matta, dittatore, estremista, una Bin Laden occidentale, ma io non ci sto. E, per quel che mi riguarda, non smetterò di esprimere la mia opinione e il mio disprezzo di fronte a persone per la quali la normalità è la violenza. Qualsiasi essa sia.
Meditate, gente. Meditate.
2 Commenti
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