La voglia di cambiare, di perdersi e poi ritrovarsi. Chiudere con il passato per poter vivere il presente, senza mai dimenticarlo: sono le esperienze, gli errori fatti, le decisioni prese a renderti ciò che sei. Capire che ogni cosa accade per un motivo e poco importa che sia per il destino o sia per tutta colpa di Freud e del suo inconscio. Sentirsi a volte sola in mezzo a un milione di persone: guardarle, scrutarle e lasciarsi incantare da due innamorati che si abbracciano prima che lei salga sul treno. Con le distanze, in realtà, che non sono mai spaziali o temporali, ma sono sempre limiti nella nostra mente e spesso nei nostri cuori. Imparare a bastare a se stessi per lasciarsi scorrere ciò che accade intorno a te, sempre con l’ironia. Trovare sempre poche parole ma quelle giuste, tipo un semplice «dove sei?». Riprendere in mano la propria vita che spesso coincide con una sola regola: imparare a dire di «no». La (in)coerenza: il desiderio di ritornare per l’ennesima volta in Spagna ma con il biglietto aereo per la Grecia pronto per questa estate. Sembra ieri Capodanno con il tempo che non è mai abbastanza, sempre troppo poco soprattutto per se stessi. Camminare di sera, ascoltare della musica, spegnere il l’iPhone, ripensare ad alcune persone con il sorriso, chiudere parentesi trascinate e lasciarsi stupire dalle piccole cose. Tipo, a maggio, raccogliere le ciliegie e tanta voglia non di rose ma di peonie, margherite e calie.
Ecco, voglio vivere così. Sempre.
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