E’ che dovremmo capire, fermare a rifletterci, vedere le cose da più prospettive quando ci sentiamo persi. Analizzarle con un pizzico di ragione. Q.b. – quanto basta – si direbbe se parlassimo di ricette in cucina. Senza bisogno di interpretare però. Guardare la realtà esattamente così come è. E poi decidere per correre nella direzione che abbiamo scelto non con la ragione però. Che alla fine l’ultima parola c’è l’hanno sempre le ragioni del cuore. Correre, pure con i tacchi, tra gli sguardi dei passanti che si chiederanno dove staremo andando e il perché. Con quegli occhi addosso che sono quelli della curiosità. E neanche ci accorgeremo di loro, continuando a correre esattamente dove abbiamo deciso di andare. Che il destino è lì dietro l’angolo ma spetta a noi afferrarlo, prenderlo per mano e decidere di portarlo esattamente dove noi abbiamo deciso che sia la destinazione. Senza mai paura di cadere.
E che tutti i nostri perchè, tutti i nostri discorsi, le lunghe telefonate, le conversazioni, i chiarimenti e le perplessità, le storie e gli affari di cuore. Ma anche quella minigonna in vetrina che potrebbe stare bene solo a Kate Moss, tutti gli istanti passati a scrivere su whatsapp e le ore trascorse per aspettare una risposta, tutte le indecisioni che abbiamo sullo smalto, su quello che mangiare per cena, sul taglio di capelli, la conclusione è sempre la stessa. “Se vuoi una cosa, va e prendila”. E che in fondo, c’è una Kate Moss in ognuna di noi.
(Compratela quella minigonna)
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