Glamour Marmalade

GIORNO 7: E ricominci a sorridere. A rimettere insieme i cocci, quelli devastati, buttati lì per forza, di proposito. Le mattine così ritornano ad avere quel profumo strano della primavera, dolce ma che, inspiegabilmente, rimanda sempre a qualcosa di malinconico, come se la pioggia dovesse cadere da un momento all’altro.I ritmi si fanno più tranquilli, tanto da riuscire a sentire il battito del tuo cuore, che ormai non ricordavi più. O meglio, cominci a riascoltare te stessa. Dopo aver afferrato una mela ed averla addentata, ti prepari per andare al lavoro. Come al solito in ritardo. La puntualità non sembra rientrare nel tuo vocabolario. E capisci che sarà la giornata perfetta, quella serena, quella che attendevi da tanto, quando alla radio ascolti di tutto e non cambi freneticamente stazione alla ricerca della tua canzone. La vostra canzone. Ed invece no. Tutto vuoi ascoltare, indistintamente. Ramazzotti e Giorgia, ma anche Amy Wineouse ed ancora un gruppo sconosciuto inglese. Ti piace il ritmo. E non importa quale tipo di melodia sia, basta che ci sia rumore per non pensare. E canti. Stonata come sempre, ti improvvisi in una performance piuttosto imbarazzante, simile ad una corda di violino nel momento in cui si spezza o peggio ancora alle unghie che graffiano una lavagna. Ma che importa? Canti, canti, canti. Senza pensieri. 
Capire così che non c’è niente di meglio di tornare a sorridere. E vedere tutto con un pizzico di ironia. Nulla è per sempre. E così si vive come se in ogni istante potessimo nascere ancora una volta. Come se ci fosse sempre un domani ed un altro ancora. Senza fine. E magari anche una seconda, e perché no? anche una terza occasione…“Dalla mia ho l’ironia. Ed é per questo che vincerò sempre”. 

Il 1 giugno è il mio compleanno. Non voglio regali ma a tutti i followers 
di Glamour Marmalade e a chi segue la pagina facebook Glamour and Fashion, 
chiedo solo una cosa: un sms al 45500 per i terremotati. 
Io l’ho fatto, non so nemmeno quanti ne ho mandati. 
Ve lo chiedo per piacere. 
Grazie.