Significato di “condivisione” per una donna:
“Quello che è tuo è anche mio.
Quello che è mio è mio”.
Perciò quella camicia nel tuo armadio, quella bianca a righe nere, è mia. Come il tuo pigiama. La tua macchina, il tuo iPad considerali più miei che tuoi. L’ultimo pezzo di torta è mio, perché ci ho messo tanto impegno. Nell’andarla a prendere in pasticceria, dico. Il telecomando anche è cosa mia. Decido io i programmi, i film e la partita? Solo se mi porti fuori a cena. Poi ti avverto: lo shampoo di Wella, non lo devi toccare neanche se hai finito il tuo shampoo. E nemmeno il bagnoschiuma di Aquolina. Neanche per sbaglio. Solo io ho il diritto di profumare di ciliegia, zucchero e cannella. E poi che altro? Ah si le mie tre fette biscottate alla mattina con la marmellata di more, sono la mia colazione. Nel senso che se vede che ce ne sono solo tre, quella è roba mia. Come è roba mia l’intera cabina armadio e la scarpiera. Il mio tesoro è tutto lì. Cioè dopo di te, questo è ovvio.
(Poi dicono che la vita di un uomo non sia difficile, complicata, snervante)
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