La Marti che corre, che mangia cioccolata, che ride, piange. Imbronciata e incazzata. Che non ha paura di niente e nessuno, nemmeno del tempo che passa. Che crede che la crema anticellulite non faccia miracoli ma serva a sentirsi meglio. O almeno a posto con la coscienza. Che pensa che le giornate sarebbero migliori se ognuno facesse quello che gli va. Tipo mandare un messaggio, prendere e partire, urlare “ti amo”. Che crede che per vivere basti della buona musica, dell’ottimo vino e del sesso senza pensieri. Senza quei film che legano due persone più per il dovere che per la voglia dello stare insieme. E che se, proprio dobbiamo pensare che l’amore sia possibile, sarebbe sempre come gli inizi, come la prima volta. La Marti che scrive, legge e si tormenta. Che ha voglia di partire sempre e che cerca sempre una destinazione come porto di partenza. “Che vuoi fare da grande?”. Non lo so, ma sicuramente mangiare macarons e ballare scalza tutta la notte.
“Sei una zingara e sei bella così”, trovo scritto su un biglietto.
E credo che, nonostante tutto e il tempo che fugge, rimarrò sempre libera.
Nessun commento