Glamour Marmalade

Non sono mai stata a Disneyland sapete? Ci pensavo l’altro giorno.Eppure mi piacerebbe. Mi piacerebbe fare un giro in giostra su uno di quei cavalli bianchi, come quelli che si vedono nelle favole. Avete presente quelli di Cenerentola che a mezzanotte si trasformano? Ecco non quelli, appunto, ma caso mai quelli di Mary Poppins, o sarebbe meglio dire quelli di #SavingMrBanks.
Mary Poppins, sapete?, non ho mai capito se mi piacesse veramente. Non è certo una Biancaneve, una Cenerentola, una Alice nel Paese delle meraviglie. Con queste favole ci siamo cresciute un po’ tutte, sempre in attesa di qualcuno che ci venga a salvare o di qualcosa per sentirci complete, veramente felici. Il contrario, insomma, della tata: lei basta a se stessa. Una donna determinata, stronza (si può dire no?) capace di sciogliersi – in fondo – senza farlo troppo vedere, davanti allo spazzacamino Bert. Me li sono sempre immaginata insieme quei due, come se ci fosse un “non detto” tra loro. Come fossero uniti da qualcosa, un legame viscerale che prende i contorni della sensualità. Perchè Mary Poppins ci avrà pure insegnato che le borse di una donna possono contenere di tutto e avere tutte le volte la sensazione di essere leggerissime, che “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”, che pure le persone più fredde e integerrime – come il signor Banks – possono cambiare e che Supercalifragilistichespiralidoso sarà pure una parola nonsense con più significati di un termine dalle origini antichissime, segnalate dall’accademia della Crusca, MA NON SOLO. C’è dell’altro. Mary Poppins ci ha messo di fronte a una verità, una sacrosanta verità: che il mistero ha un suo fascino, un suo perchè preciso. Un po’ come i sogni. Li puoi spiegare? No, non serve. Nemmeno toccare. Ma sono lì, pronti ad aspettare solo il momento di realizzarli. Aspettano soltanto noi. #Sepuoisognarlopuoifarlo, del resto.
Quando vi parlo di mistero, nella storia di Mary Poppins, avrei circa un milione di domande e nella storia per me ci sono più buchi neri che nell’universo. E sono quei “non detti”, quel “non spiegato” che rende ancora più affascinante la storia. Ad esempio, una di quelle cose che mi sono sempre chiesta è da dove venisse la tata, perchè ha scelto proprio la famiglia di Jane e Michael, perchè un ombrello per spostarsi (non c’era un mezzo più semplice? Pure la scopa delle streghe è più comoda), perchè Pamela Lyndon Travels abbia scritto un romanzo ispirato alla fantasia ma, allo stesso tempo, così reale. Davvero è solo fantasia?, mi chiedo. Dopo 50 anni – era il 1964 quando uscì nelle sale cinematografiche per la prima volta – la vera storia di Mary Poppins ce la racconta #SavingMrBanks. Il film di Walt Disney rivela ciò che fino a ora era rimasto lì, chiuso in uno dei cassetti dell’ufficio del più famoso produttore di tutti i tempi. Tutte le nostre domande così avranno una risposta dal 20 febbraio con Tom Hanks nei panni di Walt Disney e Emma Thompson in quelli della scrittrice. Un salto nel passato, nei luoghi del tempo, nella memoria per scoprire che il romanzo di Mary Poppins non è stato scritto per i piccoli, ma caso mai per i grandi. Per ricordargli che in un angolo della loro anima, quel bambino c’è ancora. Nascosto con la voglia di latte, di cioccolata, di emozioni. E, soprattutto, di sogni.
Mettetevi comode così. Fate come Emma Thomson durante la cerimonia dei Golden Globe e lanciate le scarpe con il tacco dietro di voi. Non importa se sono Louboutin, Manolo o Casanova. Fatelo. Lasciatevi trascinare dalle melodie dell’infanzia, dai costumi di una volta, dalla tenacia e la perseveranza di Walt Disney, dalle giostre e dai sorrisi che nascondono dolore. Date una risposta a quei misteri che stanno non in Mary Poppins, ma dentro di voi. Ricominciate a giocare e cambiate le regole seguite fino ad ora. Fate come se foste dentro una di quelle palle di vetro con la neve. I capelli si riempono di fiocchi bianchi, gli occhi invece di lacrime e le labbra diventano socchiuse. Ascoltate voi stesse. Cominciate poi a correre scalze e solo ora, con tenacia e con tutta la determinazione che avete in corpo e in cuore, andate in cerca dei vostri sogni. Come se ogni giorno giocaste con loro a nascondino per afferrarli e realizzarli. Come se ancora foste bambini.