La situazione è la seguente:noi donne nasciamo e abbiamo già scritto in parte il nostro destino.
Essere perfette, belle, educate, garbate. Avere una famiglia, fare figli ma anche essere capaci di preparare la migliore spremuta all’arancia rossa al mondo. Non possiamo prendere kg di troppo e dobbiamo fare il conto delle calorie, nonostante con le operazioni non è che siamo così ferrate, proprio delle Einstein con il 5 al liceo fisso e con il conto corrente perennemente in rosso. Abbiamo la prova costume sempre in agguato così che se una si azzarda poi a mangiare una mollica di pane in più durante una cena, sappiamo tutte cosa ci sentiremo dice: “Ma quanto mangi?”. Quasi a farci sentire in colpa. Il risultato? Per cena un’insalata e poi si torna a casa, apriamo il frigorifero per cercare qualcosa di commestibile. Frigorifero che contiene in ordine: pollo arrosto comprato già pronto e avanzato dal pranzo, una busta d’insalata già lavata, pane da toast, 2 bottiglie di birra e tortine alla carota. E mentre a mezzanotte passata addentiamo quel coscio freddo con una mano, mentre l’altra tiene appoggiata la testa, non pensiamo all’appuntamento andato davvero male, passato a sperare per tutto il tempo che qualcuno chiamasse per poi lasciare lui con una scusa del tipo “è andata a fuoco casa, la mia migliore amica ha improvvisamente litigato con il fidanzato, ha bisogno di me“. Riflettiamo solo su una cosa: il nostro carrello della spesa è triste. E abbiamo la consapevolezza che nella vita non potremmo mai partecipare a Masterchef. Junior.
Ma non è finita: dobbiamo avere i capelli in ordine, truccarci, spalmarci la crema anticellulite e tre diverse anti-age per il viso. Dobbiamo pensare alla cucina, al letto da rifare alla mattina, anche all’immondizia. Dobbiamo – in caso di figli – guardarci tutti i cartoni della Walt Disney quando vorremmo vedere solo l’ultima puntata di American horror story. Dobbiamo poi guardare tutte le partite di calcio, dal Campionato fino alla Primera Divisiòn. Nel peggiore dei casi, la Formula 1. Dobbiamo controllare il marito, fidanzato e qualche volta anche l’amante. Ci sentiamo in dovere di giustificarci se qualcuno ci fa notare: “Ma sei ingrassata?”. “No, sei te che hai perso la vista. E sappiamo tutti come”, dovrebbe essere la risposta. E poi si passa dalla fase adolescenziale in cui la domanda è una: “Ma sei fidanzata/Con chi fai l’amore?”, magari davanti ai tuoi che ancora credono tu sia con il vestito bianco da chierichetta anche a 20 anni, le mani a ‘mo di preghiera e l’aureola in testa, al “Ma quando ti sposi?”. E tu, a quella frase, ti senti un po’ morire, con una spada di Damocle pronta a cadere da un momento all’altro. Ora vi svelo un segreto: non tutte le donne sognano l’abito bianco. Alcune nero, un tubino alla Audrey Hepburn. Meglio se firmato Chanel. Ma soprattutto dobbiamo essere sempre per forza con il sorriso, simpatiche, bombe sexy pronte a esplodere a comando, brave a letto. Che poi dove sta scritto che una per forza deve essere simpatica, gentile, cordiale? Sulla Bibbia, sulla costituzione, sui Baci Perugina, sull’album delle figurine Panini? Ditemelo.
La conclusione? Tutta colpa degli uomini.
Che poi viste le loro domande, molti dei nostri problemi sarebbero spariti, dimezzati, inesistenti se solo rimanessero in silenzio. Del resto, avete mai visto parlare David Beckham nelle sue pubblicità? No. Lo mettono in mutande. Prendete ispirazione va.
Credits: weheartit – tumblr
Nessun commento