E’ particolare, un po’ geometrico e acceso. Armonioso nelle sue contraddizioni: giochi diversi geometrici e tonalità calde e fredde che fanno, però, venire voglia d’estate, di tramonti e di mare. E poi un volto in questo abito di L.i.Ve. love in Venice che mi ricorda i film d’azione e un po’ fantascientifici, con sempre qualcuno – i buoni – che deve stare a salvare il mondo da qualcun altro – i cattivi. Chi vince e chi perde? Vincono i buoni e perdono i cattivi. Così da secoli e secoli. Che, alla fine, il film prende pure a metà e tifo sempre per chi è destinato a cadere. Ho qualcosa di empatico con loro.
A dir la verità non è che mi esalti poi così molto il genere. Però devo dire che una sera l’ho rivalutati. Primo appuntamento. Al cinema. Il film lo sceglie lui. E io son tornata a casa che ne sapevo più dei Trasformers che di lui. Ora sapete perchè alla domanda “Andiamo al cinema?”, rispondo no. E decido io cosa fare.
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