Glamour Marmalade

Può sembrare strano e non si direbbe da quello che scrivo, ma io rido. E lo so fare meglio che scrivere o parlare, soprattutto quando si tratta di me. Non ci crederete ma sono la persona meno propensa alla chiacchiera che potreste incontrare in vita vostra, a meno che non abbia preso confidenza. In caso contrario, il classico dialogo retorico sul più e sul meno, non lo reggo. “Ma da quanto non ti vedo, che fine hai fatto?”, “Adesso che fai nella vita? Sei fidanzata?”, “Ma quando ti sposi?”, “Sempre più magra, ma come fai?”. Che, se ne ho piacere, te lo dico io, no? La noia estrema. Ecco, se dovessi fare una classifica delle persone più banali incontrate, metterei al secondo posto queste, al primo quelle che invece mi interrompono mentre rido. Che ti guardano con una faccia sorpresa. Magari per invidia perché non lo sanno fare così bene loro o, più semplicemente, non sanno essere felici. Dicevo che rido spesso. Credo che, da quando sia nata, è l’unica cosa che mi riesce nel migliore dei modi, soprattutto con una certa costanza. Voglio dire, da una che si definisce incoerente – al primo posto delle qualità, per giunta – non vi aspetterete che sia semplice perseguire qualcosa “per sempre”. 
Riflettendoci, ci sono azioni che faccio quasi tutti i giorni. Un bicchiere d’acqua alla mattina, mai senza per cominciare la giornata. Cantare e sbagliare le parole. Poi pure fare un po’ di polemica. Il messaggio o la chiamata giornaliera del gossip con le amiche che qui per rivedersi davanti agli spritz, cosmopolitan etc. c’è poco tempo e non si può rimanere indietro con le ultime notizie, no? Scrivere, avere almeno un capriccio al giorno. Che il più delle volte si chiama cioccolata. Incazzarmi per le cavolate. Alzare la voce, invece, non lo faccio quasi mai. Passare la crema idratante sul viso e, quasi sempre, anche sulle mani. Pettinare i capelli solo la mattina e legarli quando sono davanti il computer. Indossare spesso a settimana la tuta e le Converse, anche d’inverno. Evitare il cappotto e rubare maglioni maschili dall’armadio di qualcuno. Non giudicare: lo lascio a chi ha tempo da perdere nel credersi superiore e vivere un mondo fatto di ragioni continue, di ricerche di perché costanti e di spiegazioni a tutto. Ah si, questi li metto al terzo posto della classifica, anche se potrebbero meritare pure la medaglia d’oro della noia. 
Ovviamente ridere, il più delle volte di me stessa.
E qui rido di me stessa. Nel primo scatto che ho voluto mettere all’inizio. Perché sono sicura che quando avete aperto il blog, vi siete chiesti: “Ma chi è questa che ride? No, non può essere lei”. E invece si. So sorprendervi eh?

Gonna /Skirt: LARAFERRETTIBorsa/Bag: MARTOFCHINA
Maglione/Sweater: ROMWEStivali/Boots: MENBURNPics by A. O.