Glamour Marmalade

Vogliamo essere sicure, decise e credere che le regole del gioco le imponiamo noi. Come se ci fosse una strategia ben precisa fatta di visualizzati, di non risposte e di connessioni su facebook. Il rischio se non si seguono i precisi passaggi? Perdere. Un po’ di cuore, dico. E così lo stare da sola è più un’ancora di salvezza che una necessità. Un’ ancora che a volte pesa troppo, pesa a tal punto che siamo immobili a riva in attesa di qualcuno che ci faccia ricredere delle nostre convinzioni, che faccia sparire quei muri tirati su con prepotenza. Quella stessa prepotenza che spesso manca per dire addio, per dimenticare il passato che ogni tanto bussa per chiedere il conto. Perché le porte lasciate socchiuse e mai barricate con uno, due, tre, venti giri di chiave, si riaprono sempre e non si può far a meno di varcarle. E tutto si risolve con un po’ di vino e un po’ di sesso. E così il tempo passa ed ogni volta è un film con il finale già visto e senza nessuna Rossella O’hara perchè “domani non è mai un altro giorno”, ma è sempre inevitabilmente lo stesso. Così chi si aggrappa ad una storia già scritta, sopravvive. Resta a galla. Con la testa che sta di poco però di poco al di sopra del livello dell’acqua. 
Fino a quando non si affoga.
Chiunque – chi più e chi meno – è in cerca dell’amore. Quello disperato, quello che non fa dormire. Che fa abbandonare l’anima ed i pensieri, che fa sentire liberi. In due. Perché il viaggio è più bello in compagnia. E perché abbiamo un bisogno disperato di svegliarci con qualcuno accanto ed andare a dormire nel calore di un abbraccio. Anche se molte volte cerchiamo di convincerci del contrario. 
E’ così facile mentire a noi stesse.