Glamour Marmalade

Ne sentirete parlare tutti i giorni fino alla fine di gennaio più o meno. Senza interruzioni perché tutte ci sentiamo un po’ stiliste, consigliere e abili nel maneggiare quello che viene definito stile, usando mezzi termini inglesi tirati fuori un po’ da chissà dove. Quando poi lo stile è qualcosa di talmente oscuro per l’intera umanità al pari delle cause della scoperta dei dinosauri, di dove siano finiti i neuroni della Cipriani e dei motivi che hanno spinto Alessia Marcuzzi a creare un fashion blog (domanda che si può estendere anche alle tante ragazze che si vedono ora sul web e che mi fanno dire che no, non sono una fashion blogger) e, soprattutto, perché il Grande Fratello torna sul teleschermo.
Considerate che non sono una che impazzisce per i saldi: se vogliamo, sono snob anche lì. Non sopporto le file, le attese, la polvere, la calca delle donne o potrei dire più in generale le donne. Che poi sono democratica almeno su questo argomento: a me stanno sul cazzo indistintamente tutte. A priori poi (magari mi ricredo dopo ma all’inizio è così). Donne che mostrano il peggio di sé nel cercare e poi provare capi con le commesse che osservano con l’occhio malvagio della serie “compra tutto quello che provi o rimetti tutto in ordine perfettamente”. E hanno ragione: perché saranno pure i saldi, ma non possiamo portare in camerino 8mila abiti, 20 paia di scarpe e 15 pantaloni. Regoliamoci. O, sarebbe meglio dire, regalateceli. E soprattutto per fare shopping non c’è bisogno di tre chili di trucco che rimarrà, inevitabilmente, sul vestito bianco che proverete. Va bhè, sono una che ama le cose semplici e la comodità, perciò certe cose non posso capirle. Come non riesco a capire il motivo per cui sono scomparse delle semplici borse nere. Di quelle che servirebbero a me: senza borchie, senza frange, senza niente. Maxi però che tra penne, trucchi e fogli vari, cellulare, macchina fotografica etc. etc., le voglio enormi ma ritrovi tutto in un attimo. Non chiedetemi come perché è uno dei casi misteriosi della vita (vedi sopra gli altri). Sottolineo che, per evitare fraintendimenti, a me le clutch fanno impazzire ma solo in poche occasioni.
Ecco , ora concludo il pensiero:Secondo me ci sono donne troppo esaltate per i saldi, che hanno fatto degli sconti l’unico motivo di vita. Che si sentono davvero felici alla vista di quel 50%, manco avessero saputo il segreto di bellezza di Miranda Kerr o avessero scoperto la formula per conquistare un uomo semplicemente con lo scoccare delle dita. A queste donne, che trovano più gusto nel dire che andare a fare shopping nei primi giorni che sono da panico, stressanti, inutili, dico: meritate che l’ultimo vestito sulla stampella, che avevate adocchiato già da tempo, ve lo prenda davanti gli occhi una passando lì per caso, che le luci del camerino di Zara non vi diano quei 2 kg in più ma 10 per poi uscire complessate e senza abito, che troviate una fila lunga un km non solo alla cassa donne ma anche a quella uomini, che le adolescenti vi diano del lei dandovi più anni di quelli che avete e facendovi entrare di fatto nell’anticamera del mondo degli adulti/anziani. Che non troviate nulla e che il vostro ragazzo stanco dei discorsi, del tipo “Mi trovi ingrassata? Meglio questo blu elettrico, zaffiro, cobalto o oltremare?”, vi risponda rispettivamente “SI, hai preso la forma di tutti i panettoni che ti sei mangiata” e poi, non capendoci nulla, “Meglio la gallina”, pensando a voi.
L’unico consiglio che posso darvi? Il ragazzo lasciatelo a casa.  A meno che non abbia in mano la carta di credito pronto a strisciarla. Ovvio.Che a me poi, tutto sto sbattimento per i saldi, fa pensare che non siamo così differenti dagli uomini.Gli sconti, si potrebbe dire, stanno alle donne come la partita di pallone per gli uomini. Tutto qua.